GIORNALE DI BRESCIA 15.02.2013
CIVIDATE CAMUNO – Per qualcuno la follia è un insieme di desideri senza filo conduttore. Per Federico “Denver” Troletti la follia passa invece dalla più stringente logica: il 35enne di Cividate Camuno ha già organizzato tutto. L’impresa lo porterà il 20 luglio prossimo sul Lago Maggiore. Le carte nautiche sono state studiate, le tappe fissate, i primi abboccamenti con assessori e politici sono andati a buon fine. Gli mancano solo un’imbarcazione che lo segua nell’impresa e nuovi sponsor. L’uomo che ha affrontato a nuoto i 54 km del Lago di Garda da Riva a Desenzano stabilendo il record di 15 ore, 14 minuti e 20 secondi, ha deciso di spingere oltre l’asticella della difficoltà: Troletti proverà a stupire sulla distanza dei 60 km, in acque mai sfidate prima da nessun atleta. “Ho studiato il percorso e mi sento ispirato” attacca Federico “. Partirò dal Centro Sportivo di Tenero in Svizzera, vicino a Locarno, dal porto Mappo. Il punto di arrivo sarà al ponte di Sesto Calende. Sono già stato sul posto e ho già disegnato un piano di battaglia che intendo rispettare come nell’agosto 2011 sul Garda”.
Nulla è lasciato al caso, come volevasi dimostrare. “Partirò alle ore 18, per sfruttare meglio vento e correnti. Spero non ci siano temporali: affronterò inizialmente 10 chilometri e 650 metri di acque svizzere, poi il percorso, ininterrotto, sarà formato da segmenti dettati dalla conformazione del lago. Ho calcolato una tempistica di massima: impiegherò circa 18 ore, includendo le pause per l’integrazione in acqua. La velocità media stimata sarebbe di 3,5 km/h. Sul Garda andavo a 4,2 km/h, ma a Sirmione, tra le onde, scendevo anche a 0,5. E poi sono acque diverse: l’onda si spezza a differenza del Garda e non aiuta”.
La notte sarà il momento più difficile. “Ho scelto di partire il 20 luglio perché è prevista luna piena: la luce aiuta, nuotare al buio è sfiancante. Sul Garda l’unica luce era quella dei fulmini, non una bella esperienza. Quando il sole sorgerà capirò di essere a buon punto: l’alba mi dà la carica e in quel momento dovrei essere a Verbania, punto più profondo del lago, 370 metri. Dovrei arrivare per mezzogiorno all’arrivo”.
E’ sotto il ponte di Sesto Calende che Federico vuole piazzare il suo record. “Paolo Chiarino, che prima di me si fece il Garda a nuoto, non ha concluso la sua mission nel 2009, ora ci provo io. Ho iniziato la preparazione il 7 gennaio, ma con la testa, che conta più della programmazione, sono da mesi concentrato sulla sfida. Ho fissato per il 2 giugno la Ponte Caffaro-Idro andata e ritorno e per il 16 giugno la Pisogne-Sarnico, 26 km. In notturna, per entrare nel clima giusto. Il mio staff mi segue, dai canoisti Massimo Brescianini, Claudio Turina e Simone Zanettin, al dottor Marcello Giugliattini, a Roberto Mini per l’organizzazione che racconterà live l’impresa dal sito www.federicotroletti.it, senza scordare mia mamma Gianna Gelsomini e mia moglie Federica Passini”.
Già, Federica che “Denver” ha sposato la scorsa estate e gli ha regalato Matilde, 5 mesi compiuti da poco, la stessa piega delle orecchie e gli stessi lineamenti di papà. Il caimano del Garda stavolta avrà una dedica (e una tifosa) in più già pronta all’arrivo…
Giovanni Gardani
Nulla è lasciato al caso, come volevasi dimostrare. “Partirò alle ore 18, per sfruttare meglio vento e correnti. Spero non ci siano temporali: affronterò inizialmente 10 chilometri e 650 metri di acque svizzere, poi il percorso, ininterrotto, sarà formato da segmenti dettati dalla conformazione del lago. Ho calcolato una tempistica di massima: impiegherò circa 18 ore, includendo le pause per l’integrazione in acqua. La velocità media stimata sarebbe di 3,5 km/h. Sul Garda andavo a 4,2 km/h, ma a Sirmione, tra le onde, scendevo anche a 0,5. E poi sono acque diverse: l’onda si spezza a differenza del Garda e non aiuta”.
La notte sarà il momento più difficile. “Ho scelto di partire il 20 luglio perché è prevista luna piena: la luce aiuta, nuotare al buio è sfiancante. Sul Garda l’unica luce era quella dei fulmini, non una bella esperienza. Quando il sole sorgerà capirò di essere a buon punto: l’alba mi dà la carica e in quel momento dovrei essere a Verbania, punto più profondo del lago, 370 metri. Dovrei arrivare per mezzogiorno all’arrivo”.
E’ sotto il ponte di Sesto Calende che Federico vuole piazzare il suo record. “Paolo Chiarino, che prima di me si fece il Garda a nuoto, non ha concluso la sua mission nel 2009, ora ci provo io. Ho iniziato la preparazione il 7 gennaio, ma con la testa, che conta più della programmazione, sono da mesi concentrato sulla sfida. Ho fissato per il 2 giugno la Ponte Caffaro-Idro andata e ritorno e per il 16 giugno la Pisogne-Sarnico, 26 km. In notturna, per entrare nel clima giusto. Il mio staff mi segue, dai canoisti Massimo Brescianini, Claudio Turina e Simone Zanettin, al dottor Marcello Giugliattini, a Roberto Mini per l’organizzazione che racconterà live l’impresa dal sito www.federicotroletti.it, senza scordare mia mamma Gianna Gelsomini e mia moglie Federica Passini”.
Già, Federica che “Denver” ha sposato la scorsa estate e gli ha regalato Matilde, 5 mesi compiuti da poco, la stessa piega delle orecchie e gli stessi lineamenti di papà. Il caimano del Garda stavolta avrà una dedica (e una tifosa) in più già pronta all’arrivo…
Giovanni Gardani